Torna la Maturità (quella vera, dicono 👀)

Con 138 sì alla Camera, la legge è ufficiale: l’“esame di Stato” torna a chiamarsi Maturità.
Sì, proprio come quella che spaventava i tuoi genitori e che ora tocca a te (auguri). 🎓
Il nuovo regolamento prevede:
Una commissione mista (2 prof interni + 2 esterni)
Un orale su 4 materie, decise dal Ministero a gennaio
E niente più “scena muta”: chi non risponde… bocciato 😬
Il Ministro Valditara dice che “ridà senso alla Maturità”, ma per molti studenti su TikTok la reazione è più tipo:
👉 “Io senso non ne vedo, ma ansia sì” 💀
La scuola-lavoro cambia (e forse in meglio)
Buone notizie (finalmente):
Il Governo ha detto stop alle attività ad alto rischio nella formazione scuola-lavoro.
Tradotto: niente più stage in aziende pericolose o situazioni “borderline”.
In più, arriva anche l’assicurazione per gli infortuni nel tragitto casa-scuola-lavoro.
Perché sì, pure prendere il bus per lo stage ora sarà ufficialmente coperto
Valditara ha detto: “La scuola-lavoro deve essere un’occasione di crescita, non di rischio.”
E noi siamo d’accordo, anche se la vera crescita resta sopravvivere ai compiti in classe di lunedì mattina 😩
Nuove regole, vecchie ansie (ma con nome vintage)
La Maturità non è solo un nome, è un mood.
E il mood 2025 sembra un mix tra nostalgia anni 2000 e paura da verifica di matematica.
La valutazione finale terrà conto anche delle attività extrascolastiche meritorie — quindi sì, se fai sport, volontariato o progetti fuori scuola… potresti guadagnarti punti bonus.
Insomma, tra talk motivazionali e prof che ti dicono “è per il tuo futuro”, quest’anno si punta tutto su merito, responsabilità e impegno.
Sembra giusto. Ma anche un po’ stressante, no?
Bonus per prof e isole minori
Piccolo extra: arrivano anche più soldi in busta paga per i docenti, e punteggi aggiuntivi per chi lavora nelle scuole delle isole minori.
Così magari qualche prof tornerà a sorridere (forse). 😬
Ma quindi, è un passo avanti o solo un “back to basic”?
C’è chi dice che questa riforma ridia valore all’esame e chi, invece, la vede come una copia del passato con più ansia e meno tempo per respirare.
Forse la verità sta nel mezzo: meno “pro forma”, più sostanza.
O magari è solo un altro modo per testare quanto caffè possiamo reggere a giugno
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