Tensioni con le case discografiche, ricorsi al TAR e marchi registrati: la Rai valuta l’ipotesi di un nuovo Festival lontano dalla Città dei Fiori

😶🌫️ Odi et amo: il rapporto fra Viale Mazzini e la città dei fiori
I vertici Rai sono al lavoro per risolvere una vexata quaestio sempre più spinosa: Sanremo. Non solo il Festival in sé, su cui Viale Mazzini investe ingenti risorse, ma anche la gestione dell’evento all’interno della cittadina ligure.
Fino a poco tempo fa sembrava tutto definito: era stato siglato un accordo per mantenere il Festival a Sanremo fino al 2028. Tutto ciò è accaduto a causa di una sentenza del TAR della Liguria che ha ribaltato le carte in tavola, dichiarando illegittima l’assegnazione diretta alla Rai e imponendo la pubblicazione di un bando aperto agli operatori del settore. Tuttavia, nessun competitor ha mostrato interesse e mamma Rai ha continuato sul suo percorso.
💿 Le case discografiche vogliono boicottare Sanremo 2026?
All’interno del podcast “Pezzi – Dentro la musica”, si faceva riferimento ad una grande tensione nei rapporti fra la Rai e le discografiche a causa dei costi per far partecipare gli artisti alla kermesse. Outfit, promozione, entourage, alloggi: tutte spese abbastanza corpose che portano in rosso i bilanci.
Nell’episodio – che potete ascoltare cliccando qui sopra – un altro punto critico è la presenza a Domenica In. La Rai non copre le spese per trattenere gli artisti anche la domenica, alimentando il malcontento. Playback forzati, episodi di censura (come il caso Ghali) e polemiche mediatiche non hanno certo migliorato la situazione: secondo fonti interne, per il 2026 molte etichette sarebbero pronte a disertare l’evento.
💐Grazie dei fiori, ora è tempo di salutarsi.
Alla luce di tutti questi problemi in Rai si vocifera di un trasloco della manifestazione più seguita di tutta Italia e non solo verso nuovi lidi, letteralmente.
Fra le ipotesi in campo, infatti, spiccano numerose località, molte delle quali ospitavano già manifestazioni, come vi abbiamo già raccontato QUI.
Si sarebbero candidate infatti Viareggio e la Versilia, terra di gran classe ma anche luoghi più turistici come Rimini . Scendendo più a sud non mancano le candidature della Costiera Amalfitana, della Sicilia e, sulla dorsale adriatica, del Gargano.
Addirittura, molti sostengono anche che si possa arrivare ad un festival itinerante…
💭 E il nome?
Ovviamente, ipotizzando un cambio di località, non avrebbe senso chiamare la kermesse canora “Festival di Sanremo” ed è per questo che @cinguetterai, su X, ha lanciato alcune indiscrezioni. La Rai avrebbe, infatti, già chiesto la registrazione di nuovi marchi per ovviare al problema del nuovo nome della manifestazione. Secondo quanto riportato da Novella 2000 tra questi ci sono “Festival Rai della Musica Italiana“, “Il Festival della Rai” e “Italian Song Contest Rai”
Che sia una nuova era o solo l’ennesimo pasticcio all’italiana, il Festival resta lo specchio del Paese: brillante e sgangherato, amato e contestato. Se lascerà Sanremo, non basterà un nuovo nome per salvarne l’anima. O forse sì, basta che funzioni lo share.
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